C’è quasi tutto il mese di dicembre a disposizione per regolarizzare gli errori in cui ci si può essere imbattuti con l’aumento dell’Iva di un punto percentuale (l’aliquota è passata dal 20 al 21%): la data in questione è il 27 dicembre prossimo, quando i calcoli erronei dei contribuenti potranno essere sanati e porvi il giusto rimedio, anche perché non ci si è ancora abituati del tutto alla nuova situazione. L’entrata in vigore della nuova aliquota risale allo scorso 17 settembre, dunque sono meno di tre mesi che si ha a che fare con questa novità, non molti in verità. Già a ottobre, però, la nostra amministrazione finanziaria aveva intuito l’aria che tirava e di conseguenza ha emesso una apposita risoluzione: si tratta della circolare 45/E di quest’anno, la quale ha messo in luce quali sono le linee guida da seguire per evitare proprio gli errori, ma anche scongiurare le sanzioni pecuniarie che sono previste in questi casi.

L’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, sa perfettamente che i contribuenti in questo caso vanno divisi in due categorie distinte: da una parte, infatti, vi sono coloro che sono soliti liquidare l’Imposta sul Valore Aggiunto ogni singolo mese, mentre dall’altra figurano coloro che hanno optato per una periodicità differente, vale a dire quella trimestrale. Ci sono, poi, altri due punti su cui è necessario focalizzarsi.

I liquidatori mensili, infatti, devono rispettare il termine del 27 dicembre per quel che concerne le fatture che sono state emesse nel mese di novembre, mentre quelle emesse entro dicembre beneficeranno della scadenza del 16 marzo; i liquidatori trimestrali, invece, possono cancellare le loro violazioni e gli errori sempre entro il 27 dicembre (fatture entro il mese di settembre) e il 16 marzo (fatture entro il periodo ottobre-dicembre di quest’anno). La regolarizzazione dovrà avvenire necessariamente attraverso il modello F24 e i codici tributo previsti per ogni periodo.