Chi attendeva l’uniformità delle normative nazionali in ambito comunitario, è rimasto ampiamente deluso dalla recente risoluzione votata dal Parlamento europeo, che di fatto chiude la porta all’armonizzazione nell’UE sul fronte del gioco online. Una risoluzione votata in occasione della discussione sul Libro Verde e che, stando ai contenuti e al tenore della dichiarazione del Parlamento, sembra allontanare discretamente un simile passo in avanti.
Il Parlamento respinge infatti – così si legge nella risoluzione – “qualunque ipotesi relativa all’introduzione di un atto normativo europeo che armonizzi la disciplina dell’intero settore del gioco d’azzardo”. Una chiusura che riguarda altresì la possibilità di concedere il mutuo riconoscimento delle licenze per gli operatori di gioco.
Il Parlamento Europeo afferma inoltre come occorra insistere “sulla necessità che gli Stati membri che aprono alla concorrenza il settore del gioco d’azzardo online, assicurino la trasparenza e permettano una concorrenza non discriminatoria”. Insomma, è probabile che non si arrivi ad una armonizzazione della disciplina, ma è altrettanto probabile che si possa giungere comunque a un coordinamento, che possa raggiungere quegli obiettivi comuni in ambito europeo.
La risoluzione 2011/2084 contiene infatti alcuni passaggi piuttosto significativi in termini di intenti, con l’auspicio che all’interno dei confini comunitari si possa giungere al consolidamento di una maggiore tutela dei consumatori, in particolare di quelli minori, con la lotta al gioco illegale, anche attraverso il blocco o la sospensione delle transazioni finanziarie verso operatori non autorizzati nello Stato membro.
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