Il 2010 è stato un vero e proprio anno della consacrazione per il bonus ristrutturazioni, la celebre detrazione del 36% relativa all’Irpef: le richieste sono state numerose, circa mezzo milione, ma anche l’anno attualmente in corso si sta caratterizzando per un andamento tutto sommato positivo. Il risparmio sulle spese che vengono sostenute per ristrutturare appunto appartamenti ed edifici è piuttosto allettante e il successo può essere spiegato in questa maniera. Tra l’altro, lo sconto tributario in questione si ottiene attraverso le varie fatture relative ai costi pagati. Un’importante novità di quest’anno è rappresentata senza dubbio dalla minore burocrazia che andrà a coinvolgere i contribuenti. In effetti, il Decreto Sviluppo ha di fatto eliminato in maniera totale tutte le comunicazioni che devono essere inoltrare alla nostra amministrazione finanziaria proprio in relazione a tale beneficio fiscale.
Comunque, è sempre necessario conservare diversi documenti, utili non soltanto al momento della detrazione, ma anche nelle occasioni future: nello specifico, si tratta delle varie abilitazioni amministrative, della domanda di accatastamento, delle ricevute dell’Ici, delle dichiarazioni di consenso ai lavori, delle fatture relative ai bonifici di versamento e delle comunicazioni alla Asl in merito alla sicurezza dei cantieri in cui i lavori si svolgono. In aggiunta, anche gli estremi di registrazione dell’atto immobiliare rappresentano un elemento fondamentale in tal senso, ma soltanto nel caso in cui i lavori siano stati realizzati dall’inquilino oppure dal soggetto comodatario.
Quale sono state le migliori performance del bonus in questione nel nostro paese? Secondo quanto rilevato dal Centro Operativo di Pescara, gli ultimi dati hanno messo in luce la crescita di richieste in alcune regioni, come ad esempio la Valle d’Aosta, la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia. La speciale “classifica” regionale viene però guidata nettamente dalla Lombardia (gran parte delle richieste sono giunte dalla provincia di Milano), con un leggero aumento rispetto al 2010, seguita a ruota dall’Emilia Romagna e dal Veneto.