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Regime dei minimi, addio a 500 mila posizioni

Come era ampiamente preventivabile, la riforma del regime dei minimi contenuta negli ultimi provvedimenti estivi, provocherà un’emorragia di posizioni agevolate davvero ingente. Stando a quanto rivela un recente studio riportato sulle pagine del quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, tale emorragia sarà pari a circa 500 mila liberi professionisti, lavoratori autonomi e piccoli esercenti, che daranno l’addio al conveniente regime agevolato per abbracciare quello ordinario.

Una cifra – quella delle 500 mila unità di cui sopra – che sembra ancora più rilevanti se espressa in termini percentuali. Sempre stando a quanto afferma il quotidiano economico finanziario, infatti, uscirebbe dal regime dei minimi il 96% di chi, attualmente, ne fa parte. Un addio doloroso, in alcuni casi, visto e considerato che il regime ordinario comporta non solamente più adempimenti, quanto anche e soprattutto un rincaro del prelievo.

Il quotidiano si è poi soffermato ad analizzare chi siano, i “minimi”. Stando al responso, il 60% di loro sarebbe formato da tre sole macro categorie: i liberi professionisti, con più del 35% della torta, i commercianti (12,5%) e le imprese di costruzione (11%). Un terzo dei contribuenti sarebbe inoltre concentrato nelle principali regioni italiane: Lombardia (13%), Lazio (11%) e Campania (10%) . Per quanto invece concerne il reddito, il 60% è al di sotto dei 10 mila euro, mentre solo il 6% supera i 40 mila euro.

Ad  ogni modo, saranno salvati dall’esodo involontario alcuni “fortunati”: potranno infatti soffermarsi tra i minimi per 5 anni, chi non ha ancora compiuto 35 anni, e rispetti i limiti di fatturato imposti dalla legge. In sintesi, circa 21 mila unità, che rispetto al totale delle partite IVA attualmente nel regime agevolato, rappresentano una piccola percentuale, inferiore al 5% del totale della popolazione attiva, e permanente all’interno del regime incentivante.

Intanto, i partecipanti all’esodo iniziano a prepararsi, e a fare i calcoli di quanto costerà in più – a partire dal prossimo anno – il mantenimento della propria posizione fiscale.

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