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La cedolare secca e il problema degli affitti in nero

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La cedolare secca è entrata pienamente nel vivo della propria applicazione, ma in alcune città sono ancora gli affitti in nero ad avere la meglio: segno di un precoce fallimento? Il caso più esemplificativo è sicuramente quello di Firenze, mentre a Milano e a Roma le norme anti-evasione sembrano funzionare meglio. La cedolare prevede una imposizione fiscale fissa che supera di non molto i venti punti percentuali di aliquota, mentre in Toscana ci sono ancora troppi contribuenti che preferiscono affidarsi alla consueta tassazione dell’Irpef e i già menzionati affitti in nero. L’indagine di Solo Affitti è stata molto chiara ed esauriente, le richieste degli affiliati sono andate in una direzione ben precisa.

In particolare, bisogna sottolineare come nel capoluogo toscano soltanto il 35% dei proprietari immobiliari ha fatto ricorso a tale regime, mentre l’Irpef può contare ancora su una platea molto vasta di “ammiratori”. Lo stesso discorso vale, infine, per i contratti in scadenza che devono essere rinnovati.

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