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Cresce il LAVORO IRREGOLARE

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Secondo l’ISTAT in Italia è aumentato il livello di occupazione ma è aumentato anche il LAVORO NERO.

Questo fenomeno, il lavoro irregolare, riguarda circa 3 milioni di persone, su 24 milioni di lavoratori totali. La crescita dei lavoratori irregolari è costante rispetto al 2004 (2,863 milioni di lavoratori a nero) e al 2003 (2,811 milioni), l’unica flessione è quella rispetto al 2001 (3,28 milioni).

Il tasso di irregolarità, cioè l’incidenza delle unità di lavoro non regolari sul totale, fa un balzo in avanti toccando il 12,1% nel 2005, rispetto all’11,6% del 2003 ed all’11,7% del 2004.

Il tasso è meno influente tra i lavoratori dipendenti, mentre aumenta tra gli indipendenti. Infatti l’incidenza delle unità di lavoro non regolari tra i dipendenti è passata dal 16% del 2001 al 13,4% del 2005 mentre, tra gli indipendenti, il tasso è cresciuti dall’8,5% all’8,9%.



Tra tutti i settori il piu colpito è quello dell’agricoltura, dove il lavoro stagionale favorisce “l’assunzione” irregolare di lavoratori pagati a giornata.
Nel 2005 il tasso ha toccato il 22,2% (20,9% nel 2001), contro il 5,9% dell’industria (7,4% nel 2001) e il 13,9% dei servizi (15,8% nel 2001).
A dfferenza di tutto ciò vi è poi l’industria che è toccata solo marginalmente dal fenomeno del lavoro irregolare: nel 2005 il tasso di irregolarità è stato pari al 3,9 (4,6% nel 2001) e ha raggiunto livelli più elevati soltanto in alcuni comparti produttivi come il tessile e l’abbigliamento (9,1%) e l’industria del legno (6,8%) .

Fonte: ISTAT

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