Per Federconsumatori e Adusbef il petrolio a 100 dollari costera’ 410 euro a famiglia nel 2008 solo per gli effetti diretti. E il conto sale fino a 840 euro se si aggiungono anche quelli indiretti.
Secondo le associazioni di consumatori il caro greggio avra’ una ricaduta immediata pari a 140 euro sul fronte dei carburanti, a 150 sul riscaldamento domestico, a 80 sul gas e a 40 sulla luce. Nel complesso, l’impatto inflattivo sulla spesa annuale sara’ pari all’1,3%.
Secondo i consumatori, inoltre, a pesare saranno anche i costi indiretti, “che incideranno nella determinazione dei prezzi dei beni di largo consumo a causa di tre questioni fondamentali: la prima causata da maggiori costi trasporto e pari a 90 euro annui; la seconda e’ relativa all’aumento del costo della Virgin Naphta, che e’ la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di plastiche-vernici-detersivi e tale ricaduta e’ stimata attorno a 180 euro annui; la terza questione attiene ai costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari: tale ricaduta e’ da noi stimata attorno a 160 euro annui”. In totale, “430 euro all’anno, con una stima inflattiva di circa l’1,4%”.
Per evitare tutto cio, si legge nella nota dei consumatori, è necessario un serio e tempestivo intervento da parte delle Istituzioni con misure urgenti di sostegno delle politiche di risparmio sia delle famiglie che delle imprese, quello di una politica di forte impegno sulle energie alternative, quella della costruzione immediata di rigassificatori che nel diversificare le fonti di approvvigionamento energetico sono di per se’ strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio ed infine la razionalizzazione della rete distribuzione carburanti con l’apertura alla grande distribuzione”