Anche per il 2008 vi saranno incentivi per la rottamazione di auto e motocicli ma questa volta con un raggio di azione piu allargato, comprendendo anche le vetture Euro 2 immatricolate prima del 1997 per la rottamazione con riacquisto e prima del 1999 per la demolizione senza riacquisto.
Prorogati anche gli incentivi alla rottamazione di motocicli
Nel dettaglio gli incentivi sono questi:
1. Alimentazione metano, Gpl, elettrica o a idrogeno. Dal 3 ottobre 2006 al 31 marzo 2010 un contributo di 1.500 euro, più 500 euro se il veicolo acquistato abbia emissioni di CO2 inferiori a 120 grammi per chilometro, per chi acquista autovetture e veicoli nuovi e omologati dal costruttore per la circolazione con alimentazione doppia o esclusiva a gas metano, Gpl, elettrica o a idrogeno.
2. Installazione di impianti a Gpl e o metano. Incentivi di 350 euro per l’installazione di impianti a Gpl e di 500 euro per gli impianti a metano.
3. Motocicli. Fino al 31 dicembre 2008, in caso di acquisto di un motociclo nuovo Euro 3, con contestuale demolizione di un motociclo Euro 0, è concessa l’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per 5 anni. Il costo della rottamazione, nei limiti di 80 euro, è a carico dello Stato e viene anticipato dal venditore, che lo recupera tramite credito d’imposta da utilizzare in compensazione. Le disposizioni si applicano per i veicoli nuovi acquistati con contratto stipulato tra venditore e acquirente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 e immatricolati non oltre il 31 marzo 2009.
4. Rottamazione autocarri e autocaravan. Per la sostituzione, con demolizione, di autoveicoli per il trasporto promiscuo, autocarri, autoveicoli per trasporti specifici e autocaravan di massa massima di 3.500 chilogrammi Euro 0, Euro 1 o Euro 2, immatricolati prima del 1° gennaio 1999 con veicoli nuovi Euro 4 della medesima tipologia ed entro lo stesso limite di massa è concesso un contributo di 1.500 euro se il veicolo è di massa inferiore a 3.000 chilogrammi e di 2.500 euro se la massa è compresa fra 3.000 e 3.500 chilogrammi. Le disposizioni si applicano per i veicoli nuovi acquistati con contratto stipulato tra venditore e acquirente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 e immatricolati non oltre il 31 marzo 2009.
5. Rottamazione con riacquisto. Contributo di 700 euro ed esenzione dal pagamento del bollo per una annualità (due se il veicolo demolito è Euro 0), per chi rottama autovetture e autoveicoli per trasporto promiscuo Euro 0, Euro 1 o Euro 2, immatricolati prima del 1° gennaio 1997, e acquista autovetture nuove Euro 4 o Euro 5 che emettono non oltre 140 grammi di Co2 per chilometro oppure non oltre 130 grammi se con alimentazione diesel. Il contributo è aumentato di 100 euro in caso di acquisto di autovetture nuove Euro 4 o Euro 5 che emettono non oltre 120 grammi di Co2 per chilometro. Il contributo è aumentato di ulteriori 500 euro in caso di demolizione di due autoveicoli di proprietà di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, in base a quanto attestato dallo stato di famiglia, purché conviventi. Le disposizioni si applicano per i veicoli nuovi acquistati con contratto stipulato tra venditore e acquirente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 e immatricolati non oltre il 31 marzo 2009.
6. Rottamazione senza riacquisto. Chi consegna a un demolitore autoveicoli per il trasporto promiscuo Euro 0, Euro 1 o Euro 2 (immatricolati prima del 1° gennaio 1999) ha diritto a un contributo per la rottamazione di 150 euro, secondo modalità che saranno stabilite da un decreto Ambiente, di concerto con il ministero dell’Economia. Lo scorso anno il contributo aveva un tetto di 80 euro. Il bonus non spetta se viene acquistato un veicolo nuovo o usato nei tre anni successivi. È anche concesso il rimborso dell’abbonamento al trasporto pubblico locale per 3 anni.
Chi rottama senza sostituzione, se non intestatario di veicoli già registrati, può chiedere in alternativa un contributo di 800 euro, nei limiti di un budget di 2 milioni di euro, per aderire al car sharing, il servizio di condivisione degli autoveicoli. Anche qui le modalità saranno stabilite da un decreto Ambiente, di concerto con l’Economia.