Mancano soltanto cinque giorni prima della scadenza fiscale fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento degli assegni circolari: in pratica, questo termine ultimo si riferisce al versamento dell’imposta di bollo che grava su questi stessi assegni, più precisamente quelli in circolazione alla fine del terzo trimestre del 2012 (lo scorso mese di settembre). Le sanzioni per l’assegno irregolare sono piuttosto pesanti e quindi bisognerebbe evitarle preparandosi per tempo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che i soggetti coinvolti in tal caso sono le banche e gli istituti di credito che sono soliti emettere gli assegni circolari, la cui caratteristica principale è quella della disponibilità del denaro, il quale viene bloccato in maniera contestuale all’emissione.
Tra l’altro, questi appuntamenti non sono poi così rari nel corso dell’anno, visto che anche a inizio 2012 si parlava di assegni circolari e della scadenza del 30 gennaio. Il documento tributario che bisogna sfruttare è il modello F23, da pagare presso le banche che sono convenzionate, oppure, in alternativa, le agenzie postali o i concessionari della riscossione. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre predisposto da tempo un apposito codice tributo da sfruttare, vale a dire il 456T: quest’ultimo identifica proprio l’imposta di bollo e la relativa tassa sui contratti di borsa.
Nel 2008 si è avuta questa novità fiscale. In effetti, è stato disposto che l’imposta di bollo fosse applicata sulle richieste in forma libera di assegni bancari, postali, circolari e anche i vaglia postali e quelli cambiari. In pratica, si tratta di un costo maggiore che va a carico del richiedente e che ammonta a 1,50 euro, in modo da scongiurare la cosiddetta clausola di non trasferibilità. Tra l’altro, è necessario che su ogni girata sia presente il codice fiscale del girante, altrimenti si tratta di uno strumento nullo. L’assegno circolare viene usato solitamente per i pagamenti in cui un eventuale esito negativo causerebbe altri disagi.
One thought on “Ancora cinque giorni per il bollo degli assegni circolari”